UNA STORIA MILLENARIA

Affonda nella notte dei tempi l’origine della Compagnia del Preziosissimo Sangue di Cristo in Mantova. Se pare comunemente attestata la nascita dell’istituzione durante la presenza in città di papa Pio II, il grande umanista, alcuni storici ne avevano collocato momento iniziale intorno al Mille, prima di Matilde di Canossa. È lo storico seicentesco Ippolito Donesmondi a offrire qualche ragguaglio intorno alla genesi della Compagnia, rimarcando la nascita intorno al 1459 «se bene vogliono altri, ch’ella havesse principio sino al tempo di Bonifacio, e Beatrice, per opera d’alcuni ciechi, che miracolosamente all’hora rihebbero la vista». Sempre il Donesmondi ricorda i luoghi legati alla Compagnia, e in particolare la basilica di Sant’Andrea, ove si custodisce la Reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo. Ai confratelli, fin dal 1488 si legava la cappella col titolo di Sant’Orsola vergine e martire e San Giovanni evangelista, la seconda di grandi dimensioni in cornu Evangelii, oggi caratterizzata dalla grandiosa ancona seicentesca in legno dorato. Nonostante il titolo della cappella nel corso degli anni sia cambiato più volte (oggi accoglie la devozione all’Immacolata), sempre è rimasto il legame con la Compagnia del Preziosissimo Sangue. 

Antonio Brunetti: stendardo della Compagnia del Preziosissimo Sangue



A questa, secondo Donesmondi, erano iscritti i gentiluomini della città che mantenevano accesa le lampade dell’altare del Sangue di Cristo e si occupavano di opere pie: in particolare, di far maritare ogni anno cento, e più, povere fanciulle dando loro una dote. La Compagnia, dopo la realizzazione della cupola, nel 1781 si fece carico dei decori del coro e del completamento della croce della basilica. Alle spalle dell’altare ligneo seicentesco, si sviluppa un ambiente voltato, di dimensioni ridotte ma affatto minime. Tuttora lo spazio vede sorgere alle pareti imponenti armadi, mentre tra gli arredi sopravvivono ancora alcuni dipinti. Questa “sagrestia” è stata eretta per volontà della Compagnia del Preziosissimo Sangue nel 1614, grazie al muratore Andrea Martello sotto direzione di Antonio Maria Viani. Lo spazio viene ingrandito nel 1776; oggi esiste soltanto il corpo a piano terra, cui si accede dalle porticine poste ai lati dell’altare. La piccola “sagrestia” accoglieva, come detto, la Compagnia del Preziosissimo Sangue di Cristo, ben distinta peraltro dall’Ordine dei Cavalieri del Redentore. I riferimenti all’Ordine (l’altare della cappella ne mostra l’Onorificenza) sono da intendersi come allusione alla sua fondazione (1608). In realtà i cavalieri si vestivano in una stanza nel campanile della basilica e si riunivano nella cappella ducale di Santa Barbara, nella camera d’udienza del duca e nella Galleria di corte. In un manoscritto inedito di Ippolito Donesmondi desumiamo varie informazioni sull’istituzione, nonché ricaviamo notizia dell’antico abito della Compagnia:

cioè di saia bianca con l’insegna sopra il petto dalla parte sinistra che è djl cuore dell’istesso santis[sim]o sangue su un calice, vestendo et spetialmente in tutte le processioni generali della città, od altri atti publici, ne quali sia dj consuetudine rendono a tutti maraviglia et divotione insieme et questo non tanto per la numerosa moltitudine loro, poiché una gran parte della città dj Mantova gli è ascritta dentro, e per la nobiltà da predetti, poiché non ci ha quasi gentilhuomo in Mantova che essendo dil corpo dj questa benedetta compagnia spiritualmente non se ne compiaci et godj, ma per quello più importa per gli stanti et buoni ordini co’ quali regolati tutti della compagnia fanno assaissime opre buone, come sarebbe provedere di continuo con una gran quantità di cera, et oglio, quali ardono sempre avanti il detto pretiosissimo sangue, et questo con pure elemosine lasciate per amor dj Dio alla detta compagnia altre volte da confrattelli loro, col provedere particolarmente ad uno altare di detta chiesa, ove hanno il loro banco, et quivi assistono le feste quelli ch’hanno cura dj scrivere gli confratelli che di nuovo gli entrano, ma spetialmente per questo viene non essere più che comendabile et degna la predetta compagnia, perché ogn’anno in determinato giorno radunatosi insieme tutti o la maggior parte di loro, gli offi tiali almeno che dj quell’anno governano, in luoco publico, et patente, et quivi in un vaso essendo scritti tutti gli nomi delle fanciulle povere, et dabene, quali di quell’anno o gl’anni avanti saranno state descritte dagl’istessi, et nell’altro essendogli altre tanti policini in rotolo piegati, tutti bianchi, eccetto ottanta scritti per beneficiati, cavatosi le sorti nel modo consueto in simile attione le predette ottanta restano benefi ciate, con pottersi maritare, a quali saranno tocati gli policini segnati, quali però non sono segnati nell’istesso modo, ma chi di più, et chi di meno basti il come glj maggiorj benefi tiatj sono dj vinticinque scudj, così di quindeci, di diciotto, et di vinti opera ben certo della pietà christiana tanto degna e a Dio stesso cotanto grata, quanto che difficilm[ent]e fra tutter le opre buone e sante un’altra che di maggior merito forse si potrebbe ritrovare, et particolarmente in tanto numero come qui si fa, adove resta solo il concludere che preggiatissimo sopra tutte le cose di questo mondo essendo il santiss[im]o sangue di Cristo con particolariss[im]a anco divotione et riverenza sia tenuto dalla città dj Mant[ov]a et spetialm[ent]e per cagione della detta compagnia. 

La Compagnia nel tempo riuscì non solo a concorrere al sussidio di un corpo di dodici canonici, sei cappellani e quattro chierici, ma anche a far fronte alla manutenzione e all’ampliamento dell’insigne basilica di Sant’Andrea, operando attivamente, come rammentato, sul fronte della carità. L’Ottocento, con le soppressioni napoleoniche e le guerre risorgimentali fu, verosimilmente, un secolo diffi cile. La Compagnia risultò aggregata a quella romana del Preziosissimo Sangue; nel 1891 venne eretta all’altare del Preziosissimo in Sant’Andrea. Nei primi decenni del Novecento risulta ancora attiva con impegno dedicato all’assistenza e alla preghiera. 

La Compagnia del Preziosissimo Sangue è stata ricostituita nel 2010, con decreto di approvazione del vescovo di Mantova mons. Roberto Busti, dopo decenni nei quali l’antica istituzione era stata silente. Nata come naturale gemmazione dall’Associazione del Preziosissimo Sangue di Mantova e Weingarten, come prima guida la Compagnia ha avuto il priore laico prof. Giorgio Saggiani, mons. Gian Giacomo Sarzi Sartori e il parroco della basilica concattedrale di Sant’Andrea mons. Ulisse Bresciani, rispettivamente vice priore e assistente spirituale. Ricalcando la propria vocazione storica, la Compagnia ha come obiettivi primari la preghiera, la carità, la cultura, la diffusione del culto del Preziosissimo Sangue di Cristo in Mantova. 

Paolo Bertelli