LA MOSTRA IN S. ANDREA
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La sacrestia, sede della mostra, per secoli sede della Compagnia del Preziosissimo Sangue |
LA RELIQUIA NELLA TRADIZIONE
Secondo la tradizione, durante la crocifissione di Gesù il soldato romano Longino (qui latus Christi percussit, recita la scritta sulla sua tomba, situata in una delle cappelle a destra della navata) raccoglie ai piedi della croce grumi di terra imbevuti del sangue di Cristo. Convertitosi, si mette in viaggio e dopo un lungo viaggio approda a Mantova dove, in zona Gradaro, si offre al martirio dopo aver seppellito, per proteggerla, la più grande reliquia della Cristianità.
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L'arca con le spoglie di San Longino |
Tornato miracolosamente alla luce nell'804, il Sangue di Gesù a Mantova è da secoli oggetto di grande devozione popolare. Dopo avventurose vicissitudini, è oggi custodito nei Sacri Vasi, riposti in un altare-cassaforte nella cripta della basilica di S. Andrea da dove viene estratta soltanto in particolari occasioni liturgiche, due/tre volte l'anno. Sulla Reliquia del Preziosissimo Sangue si è edificata la Diocesi di Mantova.
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Rinaldo Mantovano su disegni di Giulio Romano: la prima "inventio", anno Domini 804 |
LE IMMAGINETTE SACRE
Sono testimonianze di fede e pietà popolare, realizzate a partire dal secolo XVIII fino al Novecento con tecniche e supporti diversi. Vi sono stampate, incise, traforate, acquerellate o anche semplicemente disegnate le raffigurazioni dei momenti più drammatici della Passione di Cristo, dei simboli così come dei personaggi presenti alla Crocifissione e di quelli che, nel corso dei secoli, hanno reso omaggio alla preziosa Reliquia. Alcune immaginette raffigurano i Sacri Vasi che hanno accolto, nel corso dei secoli, terra del Golgota mista al sangue del Salvatore del mondo.
LE MONETE
In mostra è esposta una selezione delle numerosissime monete coniate nel Mantovano a partire dal 1400 fino all’inizio del XIX secolo. I Gonzaga fanno della Sacra Reliquia motivo di prestigio e di vanto: permette loro di accogliere papi e sovrani che giungono a Mantova per venerare il “Prezzo della nostra redenzione”, come recita la scritta al centro dell'ottagono della basilica.
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La scritta dell'ottagono, posto in corrispondenza della cripta |
Al centro di una moneta coniata dal marchese Gianfrancesco Gonzaga - sulla quale è raffigurata una delle prime immagini, seppure fantastica, della città di Mantova - è raffigurato un Reliquiario, in stile gotico, quasi a voler esprimere la protezione divina su tutta la città. Successivamente, immagini di reliquiari con stili più rinascimentali, caratterizzati da linee più semplici ed efficaci, compaiono su numerosissime monete. Solamente su una moneta, battuta al tempo di Vincenzo II (1627), sono raffigurati entrambi i Sacri Vasi. L’ultima moneta coniata a Mantova sulla quale compaiono i Reliquiari risale alla fine del Settecento, al tempo dell’assedio francese di Mantova (1796/1797). Le monete furono coniate in vari metalli, dai più preziosi (oro e argento) ai più modesti (rame, bronzo, in mistura e addirittura una, al tempo dell’assedio di Mantova del 1630, su cuoio). Sono esposte una ventina di monete, fra le più significative. Essendo le dimensioni di alcune molto modeste - in qualche caso anche meno di un centimetro - sono affiancate da riproduzioni fotografiche ingrandite.
FILATELIA E DOCUMENTI POSTALI
I momenti più significativi delle ultime ore della vita terrena di Gesù sono ripercorsi e raffigurati su francobolli, buste, cartoline postali, annulli e altri documenti di carattere filatelico facenti spesso riferimento a brani del Nuovo Testamento. Nella collezione si trovano anche documenti raffiguranti i papi e i sovrani che giunsero a Mantova per venerare la Reliquia, e i luoghi ove sono tuttora conservati piccoli frammenti, donati dai Gonzaga a personaggi illustri.
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Uno dei documenti conservati nella sacrestia |
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Francesco Campi: Papa Alessandro II e Beatrice di Lorena venerano la reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo, affresco, 1806. L’affresco si trova nella parte destra del transetto |
Questa sezione è affiancata da documenti, anche se non di carattere strettamente postale, sui quali compare a stampa e/o impressa a secco l’immagine della Sacra Pisside. Si tratta delle cosiddette “Fedi di Sanità” cioè lasciapassare per persone o animali (prevalentemente pecore e buoi), che, in tempo di pestilenze, dovevano recarsi o essere condotte in altre località.
EX VOTO, DOCUMENTI, LIBRI E FOTO
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I Sacri Vasi in uno scatto di Gianni Bellesia |
Libri, opuscoli, ex voto ma anche suggestive fotografie dei Sacri Vasi a cura di Gianni Bellesia: è una sezione davvero interessante quella dedicata all’esposizione di libri e documenti cartacei che trattano della Sacra Reliquia.
I RELIQUIARI DI ISABELLA D'ESTE
Per la prima volta vengono esposte le copie dei Sacri Vasi che Isabella, marchesa di Mantova e "Primadonna del Rinascimento" fece cesellare a Milano per essere poi poi trafugate nel 1848. Le copie ottocentesce, ritrovate recentemente in una cassaforte, sono state restaurate e ora vengono esposte al pubblico.
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Le copie ottocentesche dei Vasi commissionati da Isabella d'Este (ph. Bellesia) |
LA COMPAGNIA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ CRISTO IN MANTOVA
Costituita intorno all'anno Mille, la Compagnia è dedita alla venerazione del Preziosissimo Sangue: ne diffonde il culto, presta servizio nelle celebrazioni solenni, cura e valorizza la basilica di Sant'Andrea quale tempio che custodisce la Reliquia. Per secoli fu uno dei poteri forti della città per poi spegnersi lentamente, arrivando a estinguersi nel dopoguerra. E' stata ricostituita nel 2010 per decreto del vescovo di Mantova di allora, mons. Roberton Busti. Per saperne di più, navigate nel sito web della Compagnia alla sezione "Una storia millenaria".
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Antonio Brunetti, stendardo della Compagnia del Preziosissimo Sangue: i santi Andrea e Longino con il vaso del Preziosissimo |