La Compagnia nei riti pasquali (da "Tradere")
Grazie alla straordinaria reliquia conservata nella cripta della sua basilica concattedrale, i riti pasquali assumono a Mantova una dimensione spirituale alta, unica nel suo genere. Il Sangue dell’Agnello versato per la nostra redenzione ha intriso la terra ai piedi della croce e - grazie al soldato romano Longino che, a prezzo del martirio, ne ha portato un pugno in terra virgiliana – oggi possiamo venerare nei Sacri Vasi il senso profondo della nostra fede. Di queste celebrazioni, la Compagnia del Preziosissimo Sangue è parte e protagonista, forte di un privilegio che a pochi è dato: quello di essere custode e guardia d’onore di una reliquia al cui cospetto si sono inchinati Re, Papi e Imperatori. A partire da Carlo Magno, al cui regno infatti risale la prima inventio, ovvero il ritrovamento del Sacro Sangue nascosto da Longino, prossimo al martirio, nel luogo dove oggi sorge Sant’Andrea.
Fin dai tempi di Beatrice e Bonifacio di Canossa, la Compagnia ha svolto un ruolo preminente di custodia, venerazione e testimonianza al servizio della reliquia, della diocesi e della comunità. Dopo la lunga parentesi del secondo Novecento, nel 2010 è stata ricostituita: da allora la fascia trasversale rossa (segno distintivo dei confratelli) anima e colora le celebrazioni dei giorni di esposizione del Preziosissimo al popolo dei fedeli. La lettura delle Sacre Scritture, il servizio d’ordine all’interno della basilica durante le funzioni, la sequela dei sacri Vasi nelle processioni sono tra i compiti affidati alla Compagnia che - ricalcando la propria vocazione storica - ha come obiettivi primari la preghiera, la carità, la cultura, la diffusione del culto del Preziosissimo Sangue di Cristo in Mantova.
In occasione dei riti pasquali, anche quest’anno il copione si è ripetuto sotto gli occhi della comunità locale, chiamata a raccolta, e dei pellegrini arrivati da tutta Europa: da segnalare la consueta presenza di una numerosa delegazione tedesca proveniente da Baienfurt, Berg e Weingarten, cittadina del Baden Württemberg la cui abbazia custodisce una particella della reliquia mantovana, donata dai Gonzaga all’imperatore tedesco in tempi remoti. In prima fila durante la missa in coena Domini e le celebrazioni del giovedì, la Compagnia ha onorato il venerdì Santo alternandosi con l’Arma a guardia dei Sacri Vasi. Sul finire della messa solenne, si snoda la processione per le vie della città: prima i fedeli, poi la Compagnia con le proprie insegne, il clero con i Sacri vasi sotto il baldacchino retto da sei confratelli, quindi le autorità, i pellegrini tedeschi e ancora un silenzioso popolo in preghiera. Straordinario il colpo d’occhio per tutto il percorso: le candele dei fedeli, le torce dei membri della Compagnia, il rosso del baldacchino e delle fasce bordate d’oro, le uniformi verde-smeraldo della Stadtgarde di Weingarten. Al termine, la solenne benedizione del vescovo Marco con i confratelli, schierati, a fare ala.
Una delegazione della Compagnia, tra l’altro, come sempre ricambierà la visita per l’Ascensione, portando in omaggio un cero pasquale: a Weingarten i mantovani sono tradizionalmente gli ospiti d’onore del Blutritt, scenografica “cavalcata del Sangue” durante la quale duemila cavalieri e 120 bande musicali scortano per le vie della città la reliquia tedesca, particella di quella virgiliana. Illuminanti, sotto questo profilo, le parole del reverdendo Ekkehard Schmid, parroco-cavaliere di Weingarten e membro onorario del Capitolo della Cattedrale di Mantova: “La vostra fede è la nostra fede; la vostra reliquia è la nostra reliquia”.
Articolo a cura di Alessandro Colombo pubblicato sulla rivista delle confraternite italiane "Tradere"