Dal priore emerito la recente cronistoria della Compagnia



Correva l’anno 1997 quando una delegazione di una città tedesca del Baden Württemberg, Weingarten, scendeva in visita presso la Diocesi di Mantova. Portava con sé la secolare tradizione di una solenne cavalcata che, ogni anno, il giorno successivo all’Ascensione, celebrava il possesso di una porzione del Sangue di Gesù Cristo donato alla loro città dalla città madre di Mantova, ove quel Sangue Prezioso era custodito.
Con sé portava anche l’idea di un gemellaggio tra le due città in nome appunto del comune possesso della Reliquia di Nostro Signore. Il vescovo di allora, mons. Caporello, si mise in contatto con sindaco del Comune di Mantova, Gianfranco Burchiellaro, per constatare se fosse possibile accogliere la richiesta delle autorità civili e religiose tedesche e poter realizzare, in nome del Preziosissimo Sangue, un gemellaggio solenne tra le due città.
Fu così che una delegazione civile mantovana guidata dall’allora Presidente del Consiglio Comunale Saggiani, dal vice-sindaco Caramaschi e dall’Assessore alla Cultura accompagnati da alcuni studiosi, e una delegazione religiosa guidata da monsignori della Curia, si recò a Weingarten nella primavera del 1997 per assistere ai solenni riti del giorno dell’Ascensione con la processione cittadina serale, e del giorno successivo, quando una imponente cavalcata di oltre tremila cavalli e cavalieri sfilò per le vie della città.
Fu dai colloqui tra le due delegazioni che l’idea del gemellaggio si concretizzò e che fu proposta come data l’anno successivo, il 1998.
Si concordò altresì che la cerimonia fosse da celebrare in due momenti diversi: il 12 maggio a Mantova (scelto perché, secondo tradizione, data del secondo ritrovamento nel 1048 dei Sacri Vasi occultati per timore delle invasioni barbariche), e successivamente, il giorno dell’Ascensione, a Weingarten.
In Comune a Mantova, fu costituito un comitato d’onore e designato a presiederlo il Presidente del Consiglio Comunale, cioè il sottoscritto.
Fu quella la circostanza, non ho difficoltà a dirlo, che mi avvicinai seriamente ai Sacri Vasi di cui conoscevo la tradizione, ma dei quali non possedevo approfonditamente la storia nei secoli.
In quei mesi ci mettemmo al lavoro con la Diocesi e concordammo, con l’allora vescovo Egidio Caporello, le modalità della cerimonia del Gemellaggio a Mantova, che si concretizzò in un passaggio presso la sala consiliare del Comune con tutte le autorità civili e religiose il pomeriggio del 12 marzo appunto, seguito da una “esposizione straordinaria” dei Sacri Vasi in S. Andrea accompagnata da una solenne cerimonia religiosa.
Da allora il Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo entrò a far parte costantemente della mia vita.
Durante le cerimonie di ratifica a Weingarten, potei poi constatare che la tradizione locale prevedeva l’esposizione, per tutto il tempo dell’anno, della porzione del Preziosissimo in loro possesso in una apertura nell’altare maggiore della imponente cattedrale. Cullai così l’idea che anche a Mantova potesse verificarsi, se non la medesima, una circostanza simile, prevedendo cioè una maggiore esposizione del Sacri Vasi rispetto al solo Venerdì Santo, pur essendo perfettamente conscio della difficoltà a modificare una così consolidata tradizione secolare.
Numerosi furono allora gli articoli apparsi sulla stampa mantovana, nei quali propugnavo con forza una maggiore valorizzazione del Preziosissimo e una sua maggiore esposizione ai fedeli, anche per un periodo limitato, quale, ad esempio, il tempo di Quaresima.
Diverse volte ne parlai con il vescovo stesso, da presidente del Consiglio Comunale e da presidente dell’Associazione Mantova-Weingarten nel frattempo costituitasi, sostenendo che con la “esposizione straordinaria” del 12 marzo in occasione del gemellaggio con Weingarten, in fin dei conti, si era dato inizio a qualcosa di simile.
Qualche anno più tardi, una “prima esposizione straordinaria” fu realizzata.
Il resto è storia e oggi, ogni anno, il 12 marzo, i Sacri Vasi vengono estratti, portati in Basilica per celebrare una solenne giornata di preghiera e penitenza.

Per “la storia alla storia” e per vostra conoscenza.
Un fraterno saluto nel nome di Gesù Cristo Redentore del Mondo.
Il priore emerito